Riflessioni



Sono passati 10 mesi, di sofferenze che hanno superato le speranze
Sono passati 10 mesi di assenze dal lavoro che si scambiavano con le assenze dalla vita.
Sono passati 10 mesi, così uguali da non sembrare mai veramente passati.
Un giorno con l’altro, un mese con l’altro con la paura costante che possano crescere gli anni.
Un’amicizia che si dilegua, fuggita dalla realtà che è diventata difficile da accettare.
Un futuro che nemmeno la fantasia di un bambino sa più inventare.
Sono passati 10 mesi, passati forse anche invano.
Sono passati 10 mesi, li senti nelle mani, nelle gambe, dappertutto dove non si vede.
Sono passati 10 mesi di incomprensioni e bugie, l’incomunicabilità che dichiara il distacco.
E ti dicono che sei pigro, svogliato, scansafatiche, fannullone…
Vorresti portarti dietro quello che eri, far vedere il film della tua vita passata.
Chiarire… che non era così, non è stato mai così.
Terapie, sale di attesa, visite che si sono spinte dentro l’anima.
Ospedali, dialoghi artificiali, fiducie che si dissolvono e dissolvono.
10 mesi così alimentano per forza la voglia di chiudersi e chiudere.
Avanza lo spettro dell’immobilità, del silenzio, dentro.
Solo il tempo si muove… conquista terreno anche se vorresti tornare indietro.
E t’aggrappi a lui nel tentativo di trattenerlo, ma ti fermi… tu… e rifletti
Proprio il tempo può trasformarsi in un tuo alleato,
se, quando è passato, rubi tutta l’esperienza perché questa non divori te.
E ne farai la tua coreografia disegnando giornate piene di sole.


Lo sai fare… tu lo puoi fare.